..Messaggio di benvenuto..

Salve, ben naufragato nella mia spiaggia di pensieri.

Ti auguro una piacevole lettura, nella speranza che, almeno un pò, ciò che la mia mente verga sfiori la tua sensibilità e desti il tuo interesse..

Buon viaggio.

N.N.

lunedì 21 giugno 2010

..Ice..



Nel sudario di sicurezza che avvolge le tenebre, nel gelo dell’esistenza, mi rendo conto di quanta falsità è composta la luce.
Per tempo immemore ho tentato di credere in qualcosa di solido, ho sperato nell’esistenza di un porto sicuro cui attraccare se la vita avesse deciso d’annegarmi. Ma l’esistenza, si sa, è un oceano in tempesta e la nostra piccola vita è una nave senz’ancora e senza bussola, priva di qualsiasi appiglio.
A volte il Buio mi fa paura, ma al risveglio, quando avverto tutta la potenza distruttiva del Sole e le bugie che irradia, ne sento la mancanza.
Come spiegare concretamente ciò che l’istinto vorrebbe illustrarmi e che la ragione non vuole capire?

Non esiste l’affetto che vada oltre il legame familiare o l’amore, l’amicizia è quanto di più assurdo tentano di insegnarci.
Esiste il rispetto reciproco, la pietà, il lavoro di gruppo.. ma l’amicizia propriamente detta, quella no.
E’ sempre tutta questione di interessi, a meno che non siamo tanto fortunati da incontrare quelle persone illuminate che, da ciò che vedo, non costituiscono neppure l’1% della popolazione mondiale.
Si è amici con chi ci fa divertire, con chi ci fa ridere, con chi ci libera un minimo dalla morsa della solitudine..
Non si è mai amici per affetto sincero. O quasi.

Lo so, sembro cinica. Ma il mio cinismo è quello di una romantica disillusa, di qualcuno che credeva in qualcosa che l’ha profondamente deluso.

A volte mi chiedo se non mi sbagli nel pensare davvero ciò che ora scrivo, così tento di nuovo a dare a qualcuno l’opportunità di stupirmi, di indurmi a cambiare idea. Ma ogni volta le persone mi deludono, la loro ipocrisia e falsità supera di gran lunga ogni ragionevole gesto carino, sorriso o pregio che sia.
Le persone che meritano fiducia, su un centinaio, non saranno che due o tre.
Ti chiedono “come va”, solo a titolo formale, e se non rispondi un semplice e disinvolto “tutto ok”, allora “che palle!” sei un pazzo depresso. Se non sei disposto a sparlare di una persona e poi salutarla come se ti fosse sorella, allora “che palle!”, sei un moralista del cazzo. Se non ti va di bere come una cisterna per poi fare la troietta col primo che capita per dar spettacolo alla gente, “che palle!” sei di una noia..

Beh, sarò io la pazza. Ma o sono allergica alla gente, e c’è qualcosa che non va bene in me, oppure è la gente che dovrebbe cominciare a preoccuparsi.
Per questo mio modo di pensare, le persone in cui credo, che mi accettano per ciò che sono e che non mi hanno ancora delusa, si contano sulle dita di una mano monca, ma, ehy.. meglio pochi e buoni!

Se solo avessimo il coraggio di essere noi stessi vedremmo il numero di amici diminuire all’eccesso, decimandosi. Per mia fortuna, io accetto le controindicazioni e vado avanti per come sono.

“Meglio essere odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo.”

Jim aveva ragione..

Preferisco la solitudine all’ipocrisia.

N.N.

Nessun commento:

Posta un commento